Ho trovato un passaggio “tecnologicamente” interessante nel romanzo da me approfondito
“La caduta dei giganti”,che descrive una dettagliata costruzione di una ruota
per locomotive,riportando al termine del passo un immagine illustrativa che
individua i componenti di una ruota per locomotive.
Grigorij iniziò la
dimostrazione. Fece un cenno con il capo a Isaac, un uomo della sua stessa età,
capitano della squadra di calcio della fabbrica. Isaac aprì lo stampo. Poi,
insieme a Varja, prese un modello in legno levigato di ruota di treno flangiata
di per sé un esempio di grande perizia -, con raggi di sezione ellittica
distribuiti uno ogni ventesimo di circonferenza e rastremati dal mozzo al bordo
esterno. La ruota era destinata a una grossa locomotiva 4-6-4, e il modello era
alto quasi come le persone che lo sollevavano.
Lo premettero dentro una
vasca riempita con un impasto umido sabbioso da stampaggio. Isaac vi posò sopra
la conchiglia di ghisa per formare la superficie di contatto e la flangia, e
infine la parte superiore dello stampo.
Aprirono il manufatto
assemblato e Grigorij ispezionò la forma impressa dal modello: non si vedevano
irregolarità apprezzabili. Cosparse ‘impasto sabbioso di un nero liquido
oleoso, quindi richiuse il contenitore. «Ora state indietro, per favore» disse
ai visitatori.
Isaac spostò il beccuccio
del crogiolo sul foro d’entrata
sopra lo stampo. Poi Grigorij tirò piano la leva, che fece inclinare il
crogiolo.
L’acciaio fuso colò lentamente nello stampo:
dagli sfiatatoi uscì sibilando il vapore della sabbia umida. Grigorij sapeva
per esperienza quando alzare il crogiolo e interrompere la colata. «Il passo
successivo è perfezionare la forma della ruota» disse. «Siccome il metallo
incandescente impiega molto tempo a raffreddarsi, ho qui una ruota prodotta in
precedenza.»
Era già sistemata su un
tornio e Grigorij fece un cenno a
Konstantin, il tornitore,
figlio di Varja. Intellettuale, magro e allampanato, con una nera chioma
ribelle, Konstantin presiedeva il gruppo di discussione bolscevico ed era il
più grande amico di Grigorij. Avviò il motore elettrico facendo girare la ruota
ad alta velocità e cominciò a rifinirla con una lima.
«Per favore, state lontani
dal tornio» raccomandò Grigorij ai visitatori alzando la voce sopra lo stridio
della macchina. «Se lo toccate rischiate di perdere un dito.» Sollevò la mano
sinistra. «Come è successo a me in questa fabbrica all’età di dodici anni.» Il suo anulare era un
brutto moncherino. Colse l’occhiata irritata del conte Maklakov, che non gradiva
gli venisse ricordato il costo umano dei suoi profitti.
La principessa Bea gli
rivolse uno sguardo disgustato e affascinato insieme, e lui si chiese se avesse
un’attrazione
morbosa per lo squallore e la sofferenza: era insolito che una signora visitasse
una fabbrica.
Grigorij fece un cenno a Konstantin e
lui fermò il tornio. «Poi le dimensioni della ruota vengono controllate con il
calibro.» Alzò lo strumento. «Le ruote dei treni devono essere di dimensione
perfetta. Se il diametro varia più di un millimetro e mezzo, che è più o meno
la grandezza della mina di una matita, la ruota va fusa nuovamente e rifatta.»
(Capitolo 3 (Febbraio 1914),pag 105-106,da Ken Follet, La caduta dei giganti, collana Omnibus, Arnoldo
Mondadori Editore,Milano, 2010)
1 ruota
motrice
2 ruote
accoppiate
3-6
manovelle distribuzione
4-5-7-8
bielle distribuzione
12
bilancere
9
stantuffo di distribuzione
10
stantuffo motore
11 biella
di accoppiamento
Nessun commento:
Posta un commento